Il blog del Critico Mascherato
martedì 15 marzo 2011
Gli infermieri della mutua (1969) di Giuseppe Orlandini
Non di solo spaghetti-western, di spaghetti-thriller ed horror, di poliziottesco et similia visse il glorioso cinema bis italiano di un tempo. Un film d'autore come Il decameron di Pasolini poteva filiare innumerevoli imitazioni e, di conseguenza, dar vita ad un (sotto)genere quale il decamerotico. Non sempre i cinecorollari erano in numero tale da generare un filone e poteva capitare che, dato il successo di un film come Il medico della mutua (di Luigi Zampa), si decidesse di cavalcare l'onda in tono minore con il solito e solido cast di ottimi caratteristi promossi a protagonisti (Pino Caruso, Isabella Biagini, Bice Valori, Lino Banfi, Gianrico Tedeschi, Fiorenzo Fiorentini - indimenticabile nei panni dello squattrinato marchese Renostowski - e, ciliegina sulla torta, Peppino De Filippo), con un copione scritto da gente in gamba (Dino Verde e Roberto Gianviti oltre al regista) ed un buon ritmo. Voilà: il gioco è fatto. Non solo Gli infermieri della mutua fa ridere, ma racconta l'Italia (anche quella odierna) meglio di tanti zalonegenoveseminierobrizzifrizzielazzi. Basta ascoltare La ballata del mutuato sui titoli di coda.
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