Il blog del Critico Mascherato
giovedì 31 marzo 2011
Il Senso di Farley per le amebe
Non sono poi tanti i film per i quali viene ricordato Farley Granger, morto il 27 marzo alla veneranda età di 86 anni. Sono tre (ma che titoli: Nodo alla gola e Delitto per delitto di Alfred Hitchcock e Senso di Luchino Visconti), forse quattro (io ci metterei anche La donna del bandito di Nicholas Ray). Molti, però, forse non sanno che la sua carriera italiana, oltre a "Mastro Luchino" vanta titoli che farebbero impallidire Jimmy il fenomeno per qualità e nomi coinvolti. Passi per Lo chiamavano Trinità (in fondo Henry Fonda girò Il mio nome è Nessuno), ma già con Qualcosa striscia nel buio di Mario Colucci comincia ad immergersi nel cinetorbido. Seguono due erotici eretici quali Alla ricerca del piacere di Silvio Amadio e La rossa dalla pelle che scotta di Renzo Rossi. Sempre nel 1972 gira il cultissimo Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile di Roberto Bianchi Montero. Nei due anni successivi è la volta di Amore mio uccidimi di Franco Prosperi, di La moglie giovane di Giovanni d'Eramo e La polizia chiede aiuto di Massimo Dallamano. Adieu Farley!
giovedì 17 marzo 2011
L'Italia Unita?
- Napoletani a Milano (1953) di Eduardo De Filippo
- Totò, Peppino e la malafemmina (1956) di Camillo Mastrocinque
- L'Italia si è rotta (1976) di Steno
- Forza Italia! (1978) di Roberto Faenza
- Ricomincio da tre (1981) di Massimo Troisi
- Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi (1982) di Mariano Laurenti
- Casa di frontiera (2001) di Massimo Costa
- Cado dalle nubi (2009) di Gennaro Nunziante
- Benvenuti al sud (2010) di Luca Miniero
mercoledì 16 marzo 2011
Jerry 85
85 primavere, Mister Lewis: Chapeau!
Tutti la ricordano per Il ciarlatano, Le folli notti del dottor Jerryll o per Il giorno in cui il Clown pianse, il film incompiuto del 1972, quello che tanto somiglia a La vita è bella. Io voglio ricordarla, se lo consente, per 8 motivi:
- La gag con l'immaginaria macchina da scrivere in Dove vai sono guai
- Lei è stato l'unico attore, anzi l'unico essere umano ad essere protagonista di una serie di fumetti (The Adventures of Dean Martin and Jerry Lewis) pubblicata dalla DC, nei quali, una volta separatosi da Dean Martin ha di volta in volta incontrato Batman, Superman...
- L'effetto neve di una tv che fuoriesce dall'apparecchio invadendo le corsie dell'ospedale in Pazzi, pupe e pillole.
- La gag con George Raft in L'idolo delle donne.
- La coppia con Tony Curtis in Boeing Boeing.
- La coppia con la signora Curtis, Janet leigh in Tre sul divano.
- La coppia con Robert De Niro in Re per una notte di Scorsese.
- Il commediante di Peter Chelsom. Forse pochi lo conoscono, ma è un gioiellino.
martedì 15 marzo 2011
Crystal Heart - Voglia d'amore (Usa 1987) di Gil Bettman
Eccolo qui un filmettino anni '80 le cui premesse fanno gelare il sangue nelle vene. Christopher, interpretato da Bruno di Saranno famosi, ha il sistema immunitario talmente messo male che da quando è nato vive in una teca di cristallo. Qui, comunque, suona, legge, vede la tv. Esprime il desiderio di conoscere la rockstar Alley Daniels (la Tawny Kitaen di Bachelor Party, Spiritika, che, poi, è come sparita) e si innamorano. A vederlo (ma anche solo a leggerne) oggi fa tenerezza.
Running (2006) di Wayne Kramer
Personalmente non darei un centesimo a Quentin Tarantino per farmi da testimonial. Dopo aver sponsorizzato 'sta sola con un'impegnativa frase di lancio ("questo film è la dimostrazione che il cinema è l'arte dinamica per eccellenza"), è precipitato all'ultimo posto della classifica dell'affidabilità. Ma forse lui ha visto un altro Running Scared, quello del 1986 con Billy Cristal e Gregory Hines. In Italia fu intitolato Una perfetta coppia di svitati.
Grazie Padre Pio (2001) di Amedeo Gianfrota
"Vui site 'nu cantante che fa arrecreà 'o core e chist' è 'nu santo che i miracoli ì ffa co' core!".
Ormai, relegare Gigione entro i confini regionali (campani) è limitante. Come e prima della "monnezza", questo "pezzottaro" delle hit, ha sconfinato e, dopo il Costanzo Show degli anni '90, è approdato anche alla corte della Ventura a "Quelli che... il calcio" (riciclando un pezzo di Alberto Selly: 'O ballo d''o cavallo). Il mediometraggio del 2001 è un gioiello sospeso tra tempi morti wendersiani (un piano sequenza che mostra l'intera manovra di un pullman di fedeli per uscire da un vicolo) ed enigmi lynchiani (un boss che aiuta la gente che lotta per la libertà?). Scult!
SHE KILLED IN ECSTASY (1970) di Jesus Franco
Coproduzione ispanotedesca in cui il regista iberico (qui Frank Hollmann) rifà il suo Miss Muerte (e Truffaut ha girato La sposa in nero) con la solita svogliata psichedelia a base di zoom insistiti, musica ipnotica (di Hübler e Schwab), arredi ed abiti pop, inquadrate dal basso verso l'alto. La splendida Soledad Miranda/Susann Korda è la vendicativa Miss Johnson che elimina i responsabili della morte del marito (un genetista folle, radiato dall'albo). Nel ruolo dell'ispettore (cui spetta l'esilarante chiosa finale) c'è Derrick!!!
Provaci anche tu, Lionel (1974) di Roberto Bianchi Montero
Le parodie possono essere testuali o paratestuali. Questo film si colloca a metà strada. Perché se è vero che la vicenda non ricalca quella di Provaci ancora Sam (un investigatore cerca degli slip rossi!), lo è anche il fatto che il protagonista ha come guida lo Sheridan che di Bogart (immaginario mentore nel film di Herbert Ross) era un po' il sosia (come Lionello lo era di Allen, che, tra l'altro doppiava). A dire il vero, poi, la faccenda dell'intimo compromettente c'era in Che fai rubi?, spy movie nipponico ridoppiato da Allen.
Gli infermieri della mutua (1969) di Giuseppe Orlandini
Non di solo spaghetti-western, di spaghetti-thriller ed horror, di poliziottesco et similia visse il glorioso cinema bis italiano di un tempo. Un film d'autore come Il decameron di Pasolini poteva filiare innumerevoli imitazioni e, di conseguenza, dar vita ad un (sotto)genere quale il decamerotico. Non sempre i cinecorollari erano in numero tale da generare un filone e poteva capitare che, dato il successo di un film come Il medico della mutua (di Luigi Zampa), si decidesse di cavalcare l'onda in tono minore con il solito e solido cast di ottimi caratteristi promossi a protagonisti (Pino Caruso, Isabella Biagini, Bice Valori, Lino Banfi, Gianrico Tedeschi, Fiorenzo Fiorentini - indimenticabile nei panni dello squattrinato marchese Renostowski - e, ciliegina sulla torta, Peppino De Filippo), con un copione scritto da gente in gamba (Dino Verde e Roberto Gianviti oltre al regista) ed un buon ritmo. Voilà: il gioco è fatto. Non solo Gli infermieri della mutua fa ridere, ma racconta l'Italia (anche quella odierna) meglio di tanti zalonegenoveseminierobrizzifrizzielazzi. Basta ascoltare La ballata del mutuato sui titoli di coda.
Iscriviti a:
Post (Atom)